Escursioni

Gli itinerari escursionistici del comune di Villa Minozzo sono indubbiamente di grande interesse e pregio naturalistico. Monte Cusna, il più elevato della provincia di Reggio Emilia, m. 2121, domina la Val d’Asta col suo suggestivo profilo che ricorda un gigante ed invita alla scoperta delle sue bellezze naturali. La cima è infatti amata e conosciuta dagliescursionisti locali e non.

PRINCIPALI SENTIERI “C.A.I.” DELLA ZONA DI FEBBIO:Escursioni

n. 617 Peschiera Zamboni – Monte Cusna:
sentiero che conduce direttamente alla vetta del gigante
tempo di percorrenza: h 3:00

n. 619 Peschiera Zamboni – Le Borrelle – Monte Cusna:
a differenza del precedente, questo sentiero sale più dolcemente, con splendidi paesaggi.
Tempo di percorrenza: h 3:10

n. 609 Civago – Rescadore – Monteorsaro – P. Cisa – Casalino – Ligonchio:
Questo sentiero, che continua dopo Ligonchio fino a Succiso, è noto anche come “Sentiero dei pastori”, poiché ricalca parzialmente il percorso della transumanza lungo la secolare viaEscursione2 Maremmana. Dalla torbiera in località Lame Matte, s’iniziano a vedere i segni di una ferrovia a scartamento ridotto per il trasporto del legname, oggi abbandonata. Sono possibili deviazioni dal sentiero verso località Case Balocchi e località Riparotonda, attraverso mulattiere.
Tempo di percorrenza: h 6:40

n. 615 Rescadore – Pian Vallese – Il Passone – Lama Lite – Rifugio Battisti:
Salita molto frequentata al rifugio Battisti, che incontra, nell’ultima parte della salita il circo glaciale del Passone. Superata questa località si scende al rifugio lungo un tratto panoramico.
Tempo di percorrenza: h 2:30

Escursione1n. 621 Montecagno – Sella del Prampa – Monteorsaro:
Itinerario facile, utilizzato spesso come accesso alle panoramiche
vette di M. Cisa e M. Prampa.
Tempo di percorrenza: h 2:30

Da segnalare per il loro elevato pregio naturalistico il Monte Prado ed il Lago della Bargetana, che si trova ai suoi piedi.

PRINCIPALI SENTIERI “C.A.I.” DELLA ZONA DI CIVAGO:

n. 605 Case di Civago – Abetina Reale – Rifugio Battisti:
Itinerario tra i più frequentati e suggestivi dell’Appennino reggiano, attraversa i boschi di conifere della Abetina Reale, antica riserva di legname dei Duchi Estensi.
Tempo di percorrenza: h 2:30

n. 607 Case di Civago – M. Ravino – il Passone – M.Cusna:
Sentiero molto ripido nella prima parte e scivoloso in caso di terreno bagnato; il tratto seguente, da M. Ravino in poi, ha invece dislivelli molto contenuti ed è estremamente panoramico.
Tempo di percorrenza: h 4:50

Escursione4n. 603 Civago – La Romita – Passo Forbici:
Sentiero che attraversa castagneti con maestosi esemplari secolari e giunge al Passo delle Forbici, al confine con la Toscana, ove sorge una cappella.
Tempo di percorrenza: h 2:30

Il trekking non è però l’unico modo di vivere l’Appennino a piedi; infatti vi sono anche interessanti passeggiate tra le vie dei borghi alla scoperta di curiosità architettoniche, storiche e culturali.

Febbio: L’edificio più interessante del paese è la chiesa parrocchiale, che conserva il vecchio campanile; purtroppo gran parte del patrimonio architettonico della frazione è andato perduto a causa del terremoto e delle frane da esso causate del 1920.

Lama Golese: in questa località si può osservare una testimonianza del recente passato,Escursione3 ossia una iscrizione che ricorda come nella località gli alleati facessero lanci col paracadute di materiale ai partigiani.

Roncopianigi: Questo borgo conserva la conformazione urbanistica caratteristica dei paesi di montagna, ossia abitazioni fittamente addossate l’una all’altra lungo un pendio e una stretta rete di vicoli, adottata per difendersi meglio dagli agenti atmosferici. Gli edifici di interesse in questa località sono l’oratorio seicentesco, la casa della famiglia Pigozzi ed una casa ottocentesca con aia lastricata. Circa mezzo chilometro prima del paese si può osservare sulla sinistra il mulino ottocentesco.

Monteorsaro: Il paesaggio circostante il paese ha chiare ed ancora leggibili origini legate alla pastorizia, che veniva qui esercitata nei periodi estivi. Benché siano ancora visibili elementi architettonici dell’800 non resta molto delle antiche abitazioni dei pastori, infatti i materiali deteriorabili utilizzati nelle costruzioni sono stati distrutti dal tempo ( es. tetti in paglia).

Governara: In questo abitato si possono osservare alcuni fabbricati che conservano la tipica copertura in lastre di arenaria, oltre a numerosi elementi architettonici di interesse. Particolarmente degni di attenzione sono, in un edificio cadente all’estremità inferiore di Governara, il portale e la finestra; quest’ultima è stata realizzata con un architrave di recupero decorato con l’incisione di una rosa provenzale a sei petali, antichissimo segno augurale.

Escursioni5

Riparotonda: il borgo conserva alcuni edifici ottocenteschi e soprattutto una costruzione piùantica, attribuibile al XV –XVI secolo. A tutto ciò si aggiungono alcuni portali in pietra scolpita, molti dei quali risalenti al secolo scorso.

Cervarolo: l’origine del paese è molto antica, infatti era dominio di Matilde di Canossa. Oltre alla chiesa, che si trova a valle dell’abitato è molto interessante il nucleo di case lungo via XX marzo ’44. Sono presenti molti elementi architettonici di pregio, compreso il portale, quattrocentesco, più antico dell’Appennino reggiano. Al centro del borgo vi è un’aia lastricata sulla quale si può vedere una lapide che ricorda l’eccidio che ebbe luogo proprio qui. Il fatto di sangue, che accadde nel 1944, fu una delle più tragiche rappresaglie naziste della seconda guerra mondiale sull’Appennino.

Torre dell’Amorotto: percorrendo la strada provinciale 9, la costruzione si erge sopra la galleria che si trova alcuni chilometri prima di Civago, su una rupe a strapiombo sul fiume Dolo. La torre medioevale, fortemente danneggiata dal terremoto del 1920, venne eretta in un punto strategico, ossia proprio sopra il passaggio della mulattiera che, fino alla metà degli anni ’60 costituiva la principale via d’accesso al paese nella direzione di Villa Minozzo. Il nome della torre risale a Domenico de’Bretti, detto “L’Amorotto”, famoso uomo d’armi rinascimentale che, guelfo, combatté a lungo nella montagna reggiana contro i ghibellini.
Civago: il punto d’interesse maggiore del paese è il mulino ad acqua ottocentesco lungo il fiume Dolo, ora in ristrutturazione. Inoltre in località Case Cattalini si trova il monumento ai partigiani stranieri.

Ulteriori informazioni si possono trarre dai seguenti testi e carte escursionistiche:
Bibliografia:
G. Cervi, “Nei borghi del Parco”, Parco del Gigante, 2000
Carta escursionistica Regione Emilia Romagna e C.A.I. 1:50.000 Alto Appennino Reggiano e Pietra di Bismantova
R. Rabacchi “Escursioni – Appennino Reggiano e Parco del Gigante” Cierre Grafica, Verona, 1997